Definizione di persona sorda

DEFINIZIONE DI PERSONA SORDA

Ai sensi dell’art. 1 ex legge n. 381/70, come modificato dalle Legge 95/2006, “… si considera sordo il minorato sensoriale dell’udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva (ossia da 0-12 anni) che gli abbia compromesso ( non più impedito ) il normale apprendimento del linguaggio parlato (tale da rendere indispensabile l’utilizzo di ausili protesici ed interventi riabilitativi),  purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra , di lavoro o di servizio …”.   

 

PRESUPPOSTI:

  • Compromissione del linguaggio:

L’ipoacusia non deve essere necessariamente causa impeditiva del linguaggio bensì anche solo di compromissione dello stesso nel senso di averlo reso più difficoltoso o ridotto; sicchè la compromissione del linguaggio si ha quando la grave ipoacusia abbia reso necessario l’utilizzo di protesi acustiche e/o di un percorso logopedico ossia in modo innaturale.

 

  • Età evolutiva degli aventi diritto (D.M. Sanità del 05.02.1992):
  • Minori di 12 anni;
  • Maggiori di anni 12, purché sia dimostrabile l’insorgenza della ipoacusia prima del compimento del dodicesimo anno di età.

 

  • Grado di perdita uditiva:

 

  • Minori di 12 anni: con una perdita uditiva, nell’orecchio migliore, su esami effettuati dopo il compimento del primo anno di vita, pari o maggiore di 60 Db;
  • Maggiori di anni 12: con una perdita uditiva, nell’orecchio migliore, pari o maggiore di 75 Db, purché sia dimostrabile l’insorgenza della ipoacusia prima del compimento del dodicesimo anno di età.

Qualora gli anzidetti soggetti, dovessero presentare un grado di ipoacusia minore da quello indicato, o, comunque, che abbiano contratto l’ipoacusia dopo i 12 anni, potrebbero vedersi riconosciuto lo stato di invalidità.

 

 

A cura dell’Avv. Filomena Mariani

Consulente Legale dell’Associazione A.F.I.A.